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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
D'Avack Lorenzo. Sciopero della fame. I diritti della persona detenuta e il parere del CNB. Bioetica 2023;31(1):55–65. Added by: Antonio D'Angelo (02/06/2025, 16:29) Last edited by: Antonio D'Angelo (02/06/2025, 16:31) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: DAvack2023 View all bibliographic details |
Categories: Etica, Infermieristica clinica, Infermieristica di comunità, Legislazione Subcategories: Alimentazione, Biodiritto, Bioetica, Dichiarazioni anticipate di trattamento, Infermieristica penitenziaria Creators: D'Avack Publisher: Collection: Bioetica |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il Ministero della Giustizia ha posto al Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) quesiti circa la possibilità che un detenuto in sciopero della fame (Alfredo Cospito) possa avvalersi delle dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) per rifiutare una qualsiasi forma di trattamento sanitario, anche salva vita, in forza della L. 219/2017, una volta divenuto incapace di intendere e di volere. Il CNB ha prodotto una risposta con tre diverse posizioni, anche contrapposte. Il saggio critica la posizione di maggioranza sub A del CNB che inquadra lo sciopero della fame come una condotta “auto aggressiva” attuata per l'ottenimento di beni eccedenti quelli previsti dalle DAT, le quali verrebbero quindi a mancare di legittimità in quanto usate al di fuori della ratio della legge di riferimento. Ove il detenuto non fosse più in grado di esprimere la propria volontà attuale, queste verrebbero a cedere il passo al favor vitae e il medico deve intervenire. |