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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pertile Fabrizio, Canduci Laura. Percorso di educazione terapeutica al paziente con scompenso cardiaco. Tutor 2019;19(1):74–114. Added by: Marianna De Bastiani (16/09/2023, 17:49) Last edited by: Marianna De Bastiani (18/09/2023, 14:25) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Pertile2019 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Subcategories: Infermieristica in cardiologia, Qualità di vita Keywords: Comunicazione équipe, Cura di sé, Educazione sanitaria Creators: Canduci, Pertile Publisher: Collection: Tutor |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Introduzione: nel mondo occidentale gli individui con scompenso cardiaco sono in aumento e con l’aumentare dell’età vi è una maggiore comorbilità. All’interno del Reparto RAMI (Reparto acuto di minore intensità) dell’Ospedale Malcantonese vi è mediamente un paziente su 15 con patologia di scompenso cardiaco e nei criteri di ammissione previsti dal legislatore rientra quello di fornire al paziente un’educazione terapeutica. Nonostante gli infermieri mettano in atto alcuni passaggi dell’educazione terapeutica, a volte anche in maniera inconscia, vi è la necessità di strutturare una metodologia al fine di rendere più efficace ed efficiente l’intervento di ogni professionista in un’ottica di presa a carico inter e multidisciplinare. Lo scopo di questo progetto è migliorare la conoscenza del paziente e formarlo ad una maggiore autonomia nella gestione della sua malattia. L’obiettivo specifico è di realizzare un percorso di educazione terapeutica per questi pazienti che sia condiviso, strutturato e standardizzato assieme alle altre figure professionali che ruotano attorno al paziente all’interno dell’Ospedale Malcantonese. Metodo: nel mese di marzo 2018 è stato formato un team work comprendente la capo clinica, due infermiere, due fisioterapisti e un’ergoterapista con la figura dello specialista clinico nel ruolo di project manager. Ai pazienti sono stati somministrati tre documenti: una raccolta dati generale, la Self-care of heart failure index e il questionario di valutazione finale. In base ai risultati ottenuti con i primi due documenti il paziente è stato indirizzato verso un determinato percorso di presa a carico con i relativi professionisti. Al termine del percorso al paziente è stato somministrato un questionario di valutazione finale e i risultati sono stati comparati con la Self-care of heart failure index. Risultati: i risultati della scala e del questionario finale sono stati messi a confronto ed è emerso che, in base alle singole sezioni di ogni singolo questionario, non solo nessun paziente è peggiorato, ma il 33.3% era migliorato nella sezione A, il 22.2% nella sezione B e il 44.4% nella sezione C. Discussione: attraverso questo progetto è stato creato un percorso di presa in carico del paziente con scompenso cardiaco condiviso con le altre figure professionali, basato su evidenze scientifiche e apporti esperienziali di ognuna di esse. Vi è stata un’intensa collaborazione e un profondo scambio di conoscenze; la motivazione e la disponibilità di ognuno non sono mai mancate. Si è preso coscienza che il self-care è essenziale nella gestione dello scompenso cardiaco, che se si promuovono la conoscenza e la comprensione della patologia, allora migliora l’abilità di gestione della stessa. Inoltre, il contributo di ogni professionista è efficace nel momento in cui c’è un confronto con le altre figure e vi sono dei percorsi di cura condivisi e basati sulle evidenze scientifiche. |