(Trascritto dall’articolo). Vi sono pochi strumenti per la formazione all’appropriatezza clinica. Abbiamo sperimentato l’utilizzabilità e l’utilità delle schede del progetto Choosing Wisely Italy (CWI) in giochi di ruolo all’interno di due corsi di Communication Skills rivolti a 210 studenti del secondo anno di Medicina e 40 del primo anno di Fisioterapia, in gruppi di 20-25 studenti. Le scenette prevedevano un paziente che si rivolgeva al professionista (medico o fisioterapista) con una richiesta inappropriata” ma che poteva essere considerata dal paziente legittima” per vari motivi (culturali, prescritta da un altro professionista ecc). Ad esempio, una richiesta di RMN per una lombalgia insorta da una settimana in una impegnata professionista, o di trattamento con apparecchiature di mobilizzazione continua passiva in seguito ad intervento sui legamenti del ginocchio in un calciatore dilettante, richieste entrambe da un rinomato chirurgo ortopedico. Oppure alla richiesta di un antibiotico da parte di una badante straniera, timorosa di perdere il lavoro se attaccasse un fastidioso mal di gola alla signora” che accudisce. Contestualmente veniva proiettata la scheda della società professionale rilevante (Radiologi, Fisioterapisti, medicina generale), che mostrava come quella pratica fosse al primo posto da quelle considerate inappropriate” dalla stessa comunità professionale. In ogni gruppo la scenetta veniva ripetuta più volte, da coppie di studenti diversi, fino a giungere ad una soluzione accettabile. In tutti i gruppi, il primo professionista” esaudiva la richiesta senza esitazioni. Grazie alla discussione che seguiva, i successivi provavano varie strategie (alcune remissive, altre paternalistiche, altre dogmatiche), per evitare la prescrizione, ma occorrevano un minimo di 3-4 ripetizioni prima di arrivare ad una strategia soddisfacente sia per il professionista” che per il paziente”. Le difficoltà riguardavano sia la percezione del proprio ruolo di fronte ad una autorità”, come il professorone specialista, sia pure in un altro campo, sia la difficoltà a comprendere ed affrontare i legittimi punti di vista del paziente”. Le schede di CWI si sono rivelate estremamente utili, in questi gruppi di studenti alle prime armi”, per la sinteticità e chiarezza del messaggio e per l’autorevolezza conferita dalle società professionali che le propongono, consentendo di concentrarsi sul problema pratico senza doversi addentrare in complesse discussioni metodologiche, cliniche e fisiopatologiche.
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