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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Ghezzi Monica, Marzano Amelia, Parisi Giuseppe, Pelanda Tina, Polloni Katia, Santauri Nadia, et al.. “Spero di non fermarmi” Motivazione al lavoro oggi Professionisti sanitari si raccontano. Tutor 2018;18(3):152–153. 
Added by: Manuela Peluso (27/08/2023, 12:11)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Ghezzi2018
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Categories: Management, Scienze della formazione
Subcategories: Formazione permanente, Motivazione
Creators: Ghezzi, Marzano, Parisi, Pelanda, Polloni, Santauri, Vichi
Publisher:
Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Obiettivo. Un gruppo di lavoro multidisciplinare di professionisti della formazione, dopo una prima fase esplorativa, ha scelto di approfondire il tema della motivazione. In particolare, è stata condotta una indagine preliminare per indagare la prospettiva dei professionisti sanitari sulla motivazione alla base della scelta professionale, sui meccanismi che la possono sostenere o "affondare" durante la pratica lavorativa, e sulla funzione della formazione.
Metodi. Si sono arruolati 11 infermieri conosciuti e considerati dal gruppo testimoni privilegiati, provenienti dal locale ospedale e da una RSA, e con età lavorativa dai 3 ai 17 anni, creando così un campione opportunistico. Sono stati condotti due focus group, arrivando alla saturazione dei temi che interessavano per una prima indagine. Le trascrizioni delle audioregistrazioni dei focus group sono state analizzate e tematizzate dagli esperti del gruppo, per arrivare a una definizione condivisa dei temi emersi.
Risultati. All’origine della motivazione c’è quello che abbiamo definito “scoprirsi convocati”; ovvero nessuno presenta una motivazione legata ad attitudini personali di tipo vocazionale puro, ma si può dire che nessuno è “infermiere per caso”, infatti, se l’incontro con la professione è stato casuale, ha permesso comunque di scoprire un progetto bello e congeniale a sé.
Durante il percorso di studio attese e aspettative si modificano con acquisizione di maggior consapevolezza del ruolo e della sua complessità; attraverso l’esperienza del tirocinio si comprende meglio il proprio progetto personale e professionale e, se necessario, si decide per un cambio di rotta. Durante il percorso lavorativo, ricercando nelle esperienze narrate ciò che sostiene la motivazione, si deducono alcuni nuclei tematici: la possibilità di proporre e realizzare cambiamenti nell’organizzazione, l'autonomia nel ruolo riconosciuta tanto da se stessi quanto dagli altri, le opportunità formative, sia come soggetto che si occupa della forma-zione altrui che come discente, le novità, la creatività, il confronto intergenerazionale, il senso di appartenenza ad un gruppo, il feedback, il riconoscimento da parte dei colleghi. All'opposto, "affondano" la motivazione: la routine, la demotivazione dei colleghi, la man-canza di collaborazione e condivisione nel gruppo, un'organizzazione lenta e pesante. Si è cercato di capire poi quale formazione fosse ritenuta più motivante e ne è emersa questa definizione: una formazione legata all’esperienza lavorativa, capace di mantenere vitale la professione, a supporto della capacità dell’équipe di lavorare in modo integrato e a sostegno della competenza riflessiva.
Conclusioni. Pur sottolineando difficoltà ed evidenti ostacoli, i partecipanti hanno portato una visione generale decisamente positiva e hanno dimostrato di ricercare e utilizzare strumenti diversificati per mantenere viva la propria motivazione. La formazione continua ha un ruolo, purché "sul campo" e orientata al lavoro reale e al team. I problemi legati all’interprofessionalità, pur essendo palpabili, non sono considerati insuperabili in quanto ritenuti legati ad atteggiamenti individuali. L’esperienza ha schiuso, per il gruppo di lavoro, altri campi di indagine quali il ruolo del paziente, grande assente in questo studio, e il confronto con professionisti e setting lavorativi diversi. 

 

 

Added by: Manuela Peluso  Last edited by: Manuela Peluso
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