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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Artioli Giovanna, Fanetti Laura, Frati Francesca, Guarneri Daniela, Martucci Gianfranco, Pecorara Giulia. Metodi di analisi dei fabbisogni formativi nelle aziende sanitarie: ricerca nelle aziende dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Tutor 2018;18(3):145–146. 
Added by: Manuela Peluso (27/08/2023, 11:57)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Artioli2018
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Categories: Management
Subcategories: Benessere organizzativo
Creators: Artioli, Fanetti, Frati, Guarneri, Martucci, Pecorara
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Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Introduzione. La formazione, l’interesse verso le competenze dei professionisti ed il mantenimento degli standard assistenziali di qualità rappresentano la chiave di volta su cui sostenere l’intero Sistema Sanitario: è una responsabilità collettiva supportare gli operatori in questo percorso, utilizzando gli strumenti appropriati anche a costo di rivederne le metodologie. La rilevazione dei bisogni rappresenta lo strumento portante, anche se spesso trascurato, per raccogliere informazioni necessarie a definire, sia qualitativamente che quantitativamente, una pianificazione realistica ed efficace degli interventi formativi e per sistematizzarle dal punto di vista teorico e pratico, consentendo l’applicazione di precise metodologie operative.
Obiettivo. Raccogliere ed analizzare le diverse metodologie di analisi dei fabbisogni formativi nelle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna e della Lombardia per comprendere le difficoltà incontrate e le strategie implementate nonché individuare vantaggi e svantaggi dei diversi metodi.
Metodi. Lo studio, inserito in una ricerca più ampia della SIPeM, consiste in una ricerca quali – quantitativa articolata in due fasi: 1) intervista semi – strutturata ai Responsabili della formazione delle Aziende Sanitarie pubbliche di Emilia-Romagna e Lombardia; 2) somministrazione di un questionario ai collaboratori dell’area formazione e ai referenti dipartimentali e delle unità operative delle Aziende Sanitarie pubbliche di Emilia-Romagna e Lombardia. I dati derivati dalle interviste saranno sistematizzati e analizzati tramite l’analisi tematica, quelli derivati dai questionari elaborati mediante matrici di dati utilizzando il programma Excel e analizzati tramite l’analisi statistica descrittiva (media, moda, mediana, deviazione standard e calcolo della distribuzione percentuale). La specificità dello studio rispetto alla ricerca principale consiste nella triangolazione dei dati derivati dalle interviste con quelli ottenuti dai questionari. La valutazione seguirà un’impostazione di tipo realista.
Risultati. Lo studio consentirà la mappatura dei metodi e delle strategie utilizzati per ottenere l’analisi di fabbisogno nelle Aziende Sanitarie pubbliche di Emilia-Romagna e Lombardia. L’analisi dei dati darà la possibilità di individuare vantaggi e svantaggi delle diverse metodologie implementate. Le difficoltà emerse durante l’acquisizione dei bisogni formativi saranno analizzate per comprenderne le possibili cause, i meccanismi di gestione e le soluzioni adottate.
Conclusioni. La letteratura enfatizza la necessità di iniziare ogni programma di formazione con un'analisi dei bisogni formativi ovvero un “momento di rilevazione delle necessità formative preliminari ad un corso vero e proprio” che preveda il coinvolgimento di tutti gli stakeholders. Spesso tale assunto viene disatteso ed i programmi formativi vengono progettati sulla base di informazioni già possedute o in risposta a richieste inoltrate dai responsabili delle unità operative, dando per scontato che essi abbiano indagato competenze, bisogni e carenze dei propri sottoposti. Conoscere le diverse strategie implementate nonché i sistemi e le soluzioni proposte, consente la definizione delle metodologie ritenute migliori per rispondere ai diversi obiettivi aziendali e l’apertura di un tavolo di confronto in un’ottica di banckmarking. La valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dei diversi metodi consente una rivalutazione e riorganizzazione nel settore formazione ed il coinvolgimento diretto del lavoratore, diminuendo il rischio di sviluppo della sindrome da burnout.

 


  
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