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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Padula Maria Stella, Ferrari Giuliana, Giugni Linda, Rossi Francesca, Ferrarini Miriam, Serafini Alice, et al.. Il ruolo attivo dei pazienti nella formazione universitaria e gestione delle cure: l’esperienza modenese. Tutor 2018;18(3):124–125. 
Added by: Manuela Peluso (27/08/2023, 09:28)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Padula2018
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Categories: Etica, Gruppi occupazionali
Subcategories: Rapporto medico-paziente, Studenti
Creators: Amati, Antonini, Balbarini, Demurtas, Ferrari, Ferrarini, Giugni, Padula, Rioli, Rossi, Serafini
Publisher:
Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Al giorno d'oggi le nuove terapie hanno aumentato l'aspettativa di vita e di conseguenza il numero di pazienti cronici. Inoltre, i dati affermano che tra il 50 e l'80% dei pazienti non rispettano i trattamenti prescritti. Da questi dati appare evidente la necessità di aumentare la fiducia nel medico. L'Università di Montréal, per questo motivo, ha deciso di agire fin dalla formazione iniziale degli studenti medici attraverso l'introduzione dei pazienti-partner durante le lezioni universitarie. Ispirandosi a ciò l'Università di Modena e Reggio Emilia ha introdotto anche i pazienti-partner.
Scopo. Lo scopo di questo studio è quello di valutare l'impatto dei pazienti-partner sugli studenti di medicina nel Università di Modena e Reggio Emilia.
Metodi. Nel 2016 sono stati reclutati 15 pazienti cronici seguendo specifici criteri. I pazienti hanno iniziato un programma educativo per apprendere il modo corretto di comunicare la propria esperienza di malattia agli studenti di medicina (immagine 1). Nel 2017 le lezioni di medicina di famiglia al terzo anno sono state organizzate con la partecipazione sia dell'insegnante che del paziente- compagno. Al termine delle lezioni agli studenti (n=39) è stato sottoposto un questionario di gradimento per valutare l'impatto di questo nuovo approccio.
Risultati. I sondaggi hanno mostrato che:
Gli studenti credono che la partecipazione del paziente-partner abbia apportato aspetti comunicativi e relazionali (94,5%);
• La presenza del paziente è stata utile per riconoscere e rispettare l'esperienza dei pazienti e la percezione (56,4%), in quanto ha affrontato aspetti diversi dal clinico al biologico (28,2%) e perché la storia del paziente è stata un'esperienza reale (12,8%);
• La partecipazione del paziente è stata utile per migliorare gli approcci clinici e relazionali acquisendo il punto di vista dei pazienti (30,8%), stabilendo le priorità in base alle necessità del paziente (12,8%), imparando gli aspetti che possono ridurre la compliance terapeutica dei pazienti (12,8%) e apprendendo le aspettative del paziente (12,8%);
• La maggior parte degli studenti ha apprezzato la presenza del paziente-partner durante la lezione (Valutazione media: 3,9/5,0) e il metodo utilizzato (Valutazione media: 4,1/5,0).
Conclusione. Questi risultati suggeriscono che questo nuovo modo di insegnare potrebbe completare la formazione dei futuri medici.

 


  
Notes
Testo in lingua inglese.
  
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