(Trascritto dall’articolo). Introduzione. È dimostrato quanto sia prezioso, indispensabile e terapeutico il tempo che dedichiamo al malato perché permette di instaurare un rapporto di fiducia con il paziente e di coinvolgerlo attivamente nella gestione della propria salute. Quindi il tempo da dedicare ai pazienti va considerato una vera e propria risorsa. Infatti, spunti di riflessione provengono dall’OMS, il Ministero della Salute dove tutti focalizzano l’attenzione sulla necessità di adeguare i servizi a promuovere interventi basati sulla centralità della persona assistita, creando ulteriori spazi di dialogo e di confronto fra operatori e pazienti. Eppure, ancora oggi si nota la difficoltà di dedicare tempo sufficiente ai pazienti. Per rispondere in maniera adeguata a questa difficoltà è stato previsto un progetto di medicina narrativa e la realizzazione di un laboratorio di narrazione e scrittura autobiografica con un gruppo di trapiantati condotto da operatori multidisciplinari presso la Nefrologia e Dialisi. Inoltre, l’idea di questo progetto si sviluppa all’interno di un programma di formazione, indirizzato al gruppo di operatori che hanno aderito, in maniera volontaria a questa iniziativa, mirato ad indagare, attraverso la narrazione, quali risorse e strategie di superamento le persone, in diversi contesti e in particolari momenti di difficoltà, riescono ad attivare in modo spontaneo. Obiettivo: Promuovere interventi di umanizzazione in ambito sanitario che, nel rispetto della centralità della persona, coinvolgano aspetti relazionali. Favorire la relazione tra operatore e paziente, con adozione di modelli corretti di comunicazione con particolare riferimento alla promozione della medicina narrativa nei contesti di cura. Obiettivi per i pazienti: elaborare le esperienze per dare significato ai vissuti attraverso la loro rielaborazione. Migliorare la relazione all’interno del gruppo tra pazienti ed operatori e fornire uno strumento per diventare partecipi e corresponsabili della loro salute e del loro benessere emotivo favorendo percorsi di empowerment. Obiettivi per gli operatori: valorizzare lo strumento della Medicina Narrativa per promuovere l’umanizzazione e la relazione empatica e migliorare il rapporto di fiducia tra operatore e persona assistita. Facilitare percorsi di empowerment. Metodologia. Reflecting e scrittura riflessiva. Strumenti. Il gruppo di lavoro multiprofessionale ha elaborato un diario da consegnare ai pazienti affinché potessero raccontare la loro esperienza intesa come memoria autobiografica. Gli incontri si svolgevano una volta al mese. Interventi. Drammatizzazione delle loro esperienze attraverso la recitazione, la danza, il canto e presentazione delle narrazioni in diversi convegni sulla Medicina Narrativa ed in diversi eventi culturali. Risultati: Sono state raccolte: 65 narrazioni, 6 poesie, 1 canzone e 53 ricette compresi anche quelli degli operatori. Conclusioni. Il progetto ha insegnato a tutti ad avere maggiore consapevolezza del tempo, ha permesso di rendere attiva la persona rendendola protagonista della scena relazionale. Il laboratorio è servito a creare un punto di riferimento per il paziente, dove l’emozione e l’empatia hanno permesso una reciproca e più completa conoscenza da ambo le parti. La scrittura ha facilitato la forza e la speranza, ha rafforzato il benessere emotivo, dove la narrazione è diventata giaciglio e dimora di emozioni. Tutti abbiamo imparato a dominare e valorizzare il tempo da dedicare agli altri perché come ci ricorda Seneca in questo modo il” tempo”diventa”vita”.
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