Delvecchio G., Carruba G., Brancato V., Barbaglio G. Come si diventa regina dei pirati? La medicina narrativa per la cura e la guarigione. Tutor 2018;18(3):120–121. Added by: Manuela Peluso (27/08/2023, 08:33)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Si è rilevato presso i medici di continuità assistenziale (MCA) della ATS di Bergamo il bisogno di un corso introduttivo sulla guarigione. Tema orfano di riflessioni e di formazione, vi è consapevolezza che non sempre si guarisce “bene” ¸ si è convinti che la guarigione sia un fenomeno assai complesso di natura non puntuale bensì processuale al pari della malattia e che si declina in una condizione tripartita bio-psico-sociale riferita rispettivamente a disese, illness e sickness. Per questo motivo la guarigione va accompagnata dal curante, che è solo un comprimario nella grande scena della malattia-guarigione, entro una relazione di cura che promuova motivazioni e risorse del malato, protagonista di “come si sta” nella malattia per arrivare a “come si sta” nella guarigione, posto che questa non è mai un semplice tornare indietro nella salute pregressa. Materiali e metodi. Si è predisposto nell’anno 2017 un intenso corso attivo e partecipativo secondo modalità andragogiche, concentrato in mezza giornata replicato per tre volte e che ha coinvolto 90 MCA dell’ATS divisi in piccoli gruppi di lavoro. Per mettere i discenti in situazione e sviluppare elementi di competenza interpretativa allo scopo di accompagnare proattivamente ed empaticamente l’intero percorso di guarigione, si è scelto di lavorare su un doppio canone utilizzando materiale narrativo cinematografico riferito alla tubercolosi eletta a paradigma della morte-in-vita e poi su testimonianze sotto forma di scritture e fotografie di performer di successo con disabilità motoria permanente e liberamente accessibili sui media e nella rete web. Negli step del corso i singoli mandati focalizzavano l’attenzione e la reazione dei partecipanti alle emozioni e vissuti delle persone malate e dei curanti relativamente a consapevolezza diagnostica e prognostica, strategie di coping e adattamento alla malattia, resilienza e guarigione. Le elaborazioni dei gruppi, centrate sulle evocazioni empatiche dei protagonisti e sull’analisi dei comportamenti dei curanti sono state condivise da tutti in plenaria e criticata propositivamente nei vari aspetti di transfert emersi nel dialogo tra i colleghi e nel confronto coi docenti in aula s. Risultati. Alla fine del corso si è convenuto da tutti che il pensiero narrativo è potente strumento per la riflessione sulla malattia, sulla cura e sulla guarigione ed è indispensabile per fare emergere le specificità di auto-cura fondamentali per il processo di guarigione. Compito del medico è di essere maieuta di queste specificità e di coadiuvare e sostenere queste scelte di guarigione già dal tempo della malattia; scelte di guarigione che, specie per una donna, fanno riferimento anche al pieno recupero di un corpo estetico che ingloba la disabilità. Tali constatazioni entrano nel bagaglio della pedagogia terapeutica a disposizione dei MCA. L’argomento e le modalità didattiche hanno coinvolto a fondo tutti i partecipanti. Il clima d’aula è stato caldo, assertivo e, in alcuni momenti, catartico con attenta vicinanza di tutti a quanto presentato in aula. Le emozioni sono state liberate in maniera partecipativa ed elaborate col contributo di tutti. Il gradimento finale è stato consono alle aspettative e alla modalità realizzativa del corso.
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