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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Padula Maria Stella, Preci Cecilia, Bonfatti Marco, Garuti Caterina, Aguzzoli Martina, Ferrari Giuliana, et al.. Lo studente di medicina impara l’approccio alla cronicità e la continuità di cura: “adottare” un paziente cronico e la sua famiglia. Tutor 2018;18(3):110–112. 
Added by: Manuela Peluso (26/08/2023, 15:06)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Padula2018
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Categories: Gruppi occupazionali, Medicina, Scienze della formazione
Subcategories: Apprendimento, Medicina di base, Studenti
Creators: Aguzzoli, Andreoli, Bonfatti, Ferrari, Fiandri, Garuti, Padula, Preci, Romani, Venturelli
Publisher:
Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
INTRODUZIONE La cronicità è diventata oggigiorno un aspetto sempre più frequente da affrontare in medicina. Il paziente cronico richiede, nella complessità della sua malattia, un approccio di cura continua che tenda al sollievo dei sintomi quotidiani ed un metodo che non riguardi esclusivamente l’ambito farmacologico. Il medico, nell'approcciare questi pazienti, può aumentare l'efficacia del suo operato integrando l’offerta di interventi di cura continuativi e garantendo un supporto multi-professionale, rivolto non esclusivamente al singolo malato, ma anche alla famiglia.
SCOPO Il progetto si propone, inserendo lo studente in un ambiente territoriale per un lungo periodo, di far conoscere, apprendere e capire gli aspetti clinici, relazionali, sociali e gestionali della cura della cronicità, facendo provare in prima persona tutte le dinamiche di questo approccio, comprese le più problematiche e di difficile gestione. Si pone inoltre particolare attenzione verso gli aspetti sociali, familiari e psicologici della condizione del paziente e della sua famiglia, a volte trascurati. Il progetto si inserisce nel Piano Nazionale Cronicità (PNC), per facilitare una formazione integrata dei professionisti e dei percorsi a partire dallo studente.
METODI E STRUMENTI Presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, nel Corso di 'Medicina Generale nelle Cure Primarie' che si articola nei 4 anni dal III al VI anno di Corso, dopo una prima esperienza con un gruppo di studenti della coorte 2010-2011, un altro gruppo di studenti 2012-2013 sono stati invitati ad aderire volontariamente a un progetto, che prevede che lo studente si impegni per un periodo di 3 anni a seguire accanto ad un MMG Tutor “il suo” paziente:
-durante le visite del medico di famiglia;
-durante gli incontri con gli operatori sanitari coinvolti nell’assistenza al paziente: familiari, assistente sociale, infermieri (se curato a domicilio), ecc.
-durante gli appuntamenti di diagnosi e cura ambulatoriale (visite specialistiche) e ospedaliera (eventuali ricoveri).
Fra i compiti degli studenti:
-tenere un diario e registrare le proprie esperienze;
-partecipare alla revisione e all’aggiornamento della storia clinica con il tutor;
-approfondire lo studio di patologie e problemi di quel paziente;
-redigere una tesina da presentare all’inizio del VI anno.
Sono stati predisposti in “un diario di bordo”strumenti per facilitare l’osservazione e la registrazione dei dati e degli incontri (schede, griglie, check list) per annotare i dati e rielaborare l’esperienza con il tutor nei momenti di debriefing e nei seminari di fine corso (Vedi tab. 1).
RISULTATI Alla fine del II anno di progetto i cinque studenti che hanno aderito presentano i dati sugli incontri presso lo studio, a domicilio, in ospedale; e l’elaborazione dei risultati e le scoperte nel setting di gestione e cura. In particolare, alla fine del II anno nell'incontro di debriefing dell'esperienza la selezione degli aspetti caratterizzanti condivisi e comuni scoperti durante il percorso sono
• il loro vissuto,
• quello dei pazienti e delle famiglie;
• l’evoluzione della malattia cronica e dei problemi,
• i cambiamenti dal punto di vista fisico e psichico,
• la negoziazione dei trattamenti diagnostici e terapeutici
• le strategie apprese per ottenere l'aderenza ai trattamenti.
CONCLUSIONI Il raggiungimento di un cambiamento prospettico nel pensiero dello studente, tramite l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dell’importanza della relazione, e l’apprendimento della figura del medico come terapia, sembra essere realizzabile attraverso la programmazione di un percorso continuo e guidato da tutor formati, che mira anche ad insegnare lo svolgimento di una medicina più umana e rendere lo studente, futuro medico, abituato a muoversi in un ambiente relazionale complesso e delicato. I risultati sovrapponibili a quelli del gruppo di studenti della coorte precedente. Confermato l'importanza dell'apprendimento nei percorsi di cura integrati e interprofessionali accanto al tutor. tab 1.

 


  
Notes
sono presenti tabelle
  
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