(Trascritto dall’articolo).
Introduzione Oggi più che mai, in un tempo segnato dalla velocità, dalla fretta, dall’attivismo frenetico, c’è bisogno di recuperare la riflessione lenta per essere veramente strumento di aiuto. La comprensione umana e la sensibilità di coloro che si prendono cura della persona assistita si acquisiscono anche attraverso la metodologia della narrazione, dove il soggetto in apprendimento narra di sé. Partendo da queste riflessioni, operatori sanitari esperti e docenti del Corso di Laurea in Infermieristica, hanno realizzato un Laboratorio sperimentale di Medicina Narrativa in un Istituto Superiore, centrato sul significato di prendersi cura della persona. Dal 2013 al 2016 è stato realizzato un laboratorio narrativo sul senso della malattia-cura-benessere, inserito, nello specifico, all’interno di un progetto di “Alternanza Scuola-Lavoro”, dove sono stati coinvolti direttamente studenti del triennio dell’area Socio-Sanitaria che hanno ricevuto una formazione mirata sulle tematiche di relazione, empatia, empowerment.
Obiettivo. L’obiettivo di questo laboratorio è stato in primis di allontanarsi all’apprendimento ridotto ad una catena di montaggio, in secundi di sostenere un processo educativo (slow education) che ha creato uno spazio dove gli studenti hanno costruito le loro esperienze di apprendimento reali per imparare più lentamente e liberamente per sviluppare le capacità di ascolto attivo e di sensibilità culturale, attraverso un’educazione autentica. Lo scopo di questo progetto è stato non solo quello di fornire gli strumenti della Medicina Narrativa ma quello di utilizzare, il momento dell’Alternanza Scuola – Lavoro, come occasione per promuovere il benessere emotivo degli studenti dove trascorrere del tempo per prendersi cura e condividere, parlare e fare le cose gli uni per gli altri.
Metodologie e strumenti. Reflecting, scrittura autobiografica. La Medicina Narrativa e l’Antropologia Medica sono stati gli ambiti disciplinari del progetto utili per accrescere negli studenti la dimensione di umanizzazione ed il rispetto per la diversità nei contesti di cura. Il laboratorio è strutturato in 8 incontri.
Interventi. Nello spazio autobiografico, i ragazzi hanno messo in scena il proprio Sé, ed hanno portato alla luce esperienze di malessere e di disagi relazionali. Da queste suggestioni sono stati realizzati incontri seminariali all’Università.
Risultati. Sono state raccolte:184 narrazioni, 8 cartelloni, 23 fiabe, 4 poesie.
Conclusioni. Questo progetto ha dato agli studenti la possibilità di prendere parola “senza limiti di tempo”, ha offerto l’opportunità di comprendere meglio cosa significa essere oggi, operatori della salute e cosa li motiva in questa scelta. Realizzare questo laboratorio e sperimentare la metodologia della Medicina Narrativa come modalità di apprendimento alternativo, ha significato valorizzare una scuola che dà la possibilità agli studenti di essere navigatori flessibili all’interno di un progetto educativo e che offre ai ragazzi strumenti per diventare responsabili di se stessi, con l’obiettivo di creare spazi di riflessione, di consapevolezza di dialogo e di confronto. Ha consentito lo sviluppo di competenze personali ed ha rappresentato un’ottima occasione di orientamento anche volto a favorire una scelta più responsabile del percorso universitario soprattutto per quanto riguarda le lauree sanitarie.