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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Delli Poggi Alessandro, Postumi Michela, Di Bonifacio Elsa, Macciocchi Daniela, Toma Ginevra, Colasanti Benedetta. Transizione dal metodo tradizionale al metodo dell’Esame Clinico Obiettivo Strutturato (OSCE) nella valutazione dell’esame di Tirocinio: l’esperienza in un Corso di Studio Triennale di Infermieristica. Tutor 2018;18(3):91–92. 
Added by: Manuela Peluso (26/08/2023, 14:23)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: DelliPoggi2018
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Categories: Gruppi occupazionali, Scienze della formazione
Subcategories: Formazione universitaria, Studenti
Creators: Colasanti, Delli Poggi, Di Bonifacio, Macciocchi, Postumi, Toma
Publisher:
Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Obiettivo. L'obiettivo di questa sperimentazione è comparare il metodo di valutazione tradizionale utilizzato nell’esame di Tirocinio annuale con il metodo dell’Esame Clinico Obiettivo Strutturato (OSCE), per attribuire una valutazione il più aderente possibile alle competenze cliniche possedute dallo studente durante lo svolgimento dell’esame Infermieristica Tirocinio I”.
Metodo. Sono stati selezionati 20 studenti iscritti al I anno di corso e divisi in 2 gruppi; un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo. Al gruppo di controllo è stato somministrato un questionario iniziale sulla valutazione e, dopo la compilazione, è stato sottoposto alla prova cognitiva propedeutica, articolata in 30 domande a risposta chiusa, valutata attraverso la compilazione di un questionario meccanografico. A correzione avvenuta gli studenti hanno svolto la seconda parte dell’esame; la prova psicomotoria/gestuale. Questa prevede la risoluzione di un breve caso clinico, scelto e sottoposto dalla commissione esaminatrice, e lo svolgimento di una procedura infermieristica, in simulazione, inerente al caso clinico precedentemente discusso. Al termine di entrambe le prove di esame, è stato compilato un questionario di gradimento. Al gruppo sperimentale è stato somministrato lo stesso questionario iniziale compilato dal gruppo di controllo ma, ad avvenuta compilazione, ha preso parte ad una lezione teorica nella quale gli sono stati esposti le nozioni teoriche di base e i concetti chiave dell'Esame Clinico Obiettivo Strutturato. Al termine della lezione gli studenti hanno compilato un questionario di verifica delle conoscenze apprese. Dopo la correzione, al gruppo sperimentale è stato chiesto di svolgere, in simulazione, una procedura infermieristica, uguale per ogni studente, rispettando le rigide linee guida per lo svolgimento pratico della sessione OSCE. Agli studenti è stato dato un tempo prestabilito e limitato, per portare a termine la procedura, di 10 minuti. Sono stati valutati sulla base di una checklist precedentemente redatta dagli stessi esaminatori i quali hanno deciso gli atti irrinunciabili e il valore numerico di ogni azione componente la procedura (come previsto dal metodo strutturato OSCE). Poiché le abilità cliniche richieste erano uguali per ogni studente, al termine di ciascuna simulazione, gli esaminati sono stati collocati in una stanza adiacente a quella dove gli esaminandi aspettavano di svolgere la procedura. Al termine della giornata anche a questi studenti è stato chiesto di compilare il questionario di gradimento.
Risultati. Dalla correzione dei questionari di verifica delle conoscenze apprese è emerso che più del 90% degli studenti ha compreso ed appreso le nozioni teoriche trasmesse. Questo risultato non è però stato raggiunto nell’applicazione pratica della sessione OSCE. Analizzando i dati emersi dalle check- list compilate è emerso che nell’80% dei casi la procedura richiesta non è stata portata a termine perché non sono stati eseguito o eseguiti erroneamente gli atti irrinunciabili stabiliti dalla commissione, e nel restante 20% dei casi l'esaminato non ha saputo concludere la simulazione nel tempo prestabilito.
Conclusioni. Sulla base dei risultati ottenuti e dall’analisi delle criticità riscontrate, nel rispetto delle linee guida dell’OSCE riportate in letteratura, questo nuovo strumento di valutazione necessita, di un periodo di realizzazione ben più lungo rispetto alle aspettative di un utilizzo precoce su studenti che abbiano ricevuto una valutazione di tipo tradizionale. Questa necessità diviene assolutamente irrinunciabile quando l’applicazione dell’Esame Clinico Obiettivo Strutturato deve essere estesa ad una platea numerosa di studenti, quale quella che rappresenta i Corsi residenziali del Ns Ateneo. Questa variabile determina anche una seria difficoltà nella valutazione della componente relazionale ed educativa, prevista nelle stazioni OSCE, in mancanza di risorse logistiche e per il tempo necessario per ciascun studente, richiedendo così un adattamento alle necessità senza tuttavia precluderne l’oggettività della valutazione.

 


  
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