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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Del Negro Silvia M L, Borghi Lidia, Vegni Elena. La "scena temuta": un’analisi tematica di storie immaginate dagli studenti di medicina del terzo anno. Tutor 2018;18(3):61–62. 
Added by: Manuela Peluso (29/07/2023, 20:07)   Last edited by: Manuela Peluso (30/07/2023, 14:33)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: DelNegro2018
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Categories: Gruppi occupazionali, Scienze della formazione
Subcategories: Apprendimento, Studenti
Creators: Borghi, Del Negro, Vegni
Publisher:
Collection: Tutor
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Abstract

(Trascritto dall'articolo).
Obiettivo. La necessità di una formazione sulle abilità comunicativo-relazionali (soft skills) in medicina è stata ampiamente evidenziata in letteratura, per preparare alla pratica professionale e per contrastare l’erosione dell’empatia individuata, negli studenti di medicina, a partire dal terzo anno. L'obiettivo del presente studio è esplorare, tra gli studenti di medicina, quali siano le situazioni o esperienze professionali che più spaventano.
Metodo. A tutti gli studenti iscritti al 3 anno di Medicina e Chirurgia di una Università nel Nord Italia è stato proposto durante la prima lezione del corso di Comunicazione e Relazione in Medicina di scrive una breve narrazione rispetto alla ‘scena temuta’, con la seguente consegna: "Immagina di essere un medico specialista: qual è la scena professionale che più temi di affrontare?" Le narrazioni sono state analizzate qualitativamente da due ricercatori indipendenti mediante un’analisi tematica dei contenuti. Le tematiche sono state poi raggruppate in macroaree di ordine superiore, che mettessero in luce le principali aree critiche che gli studenti temono di dover affrontare.
Risultati. Sono state raccolte 84 narrazioni, con un tasso di adesione del 87%. L’analisi tematica ha evidenziato che per gli studenti di medicina le situazioni maggiormente temute riguardano le seguenti aree: 1) comunicazione di una cattiva notizia, non solo per il momento comunicativo in sé ma anche per la gestione dell’interazione emotivo-relazionale che ne sussegue con il paziente e/o familiare; 2) gestione di un errore medico e della sua eventuale comunicazione; 3) gestione di una situazione imprevista o incerta, sia dal punto di vista clinico (es. diagnosi o prognosi incerte) che da quello emotivo (es sentimenti di inadeguatezza); 4) perdita o difficoltà di gestione dei confini tra me e l'altro o tra me e il mio lavoro; 5) fatica a conciliare i propri valori personali con il proprio ruolo professionale.
Conclusioni. L'analisi delle narrazioni ha evidenziato come le aree temute dagli studenti di medicina del terzo anno rispetto alla loro pratica professionale futura non riguardano particolari situazioni cliniche, ma hanno tutte a che fare con l’interazione con il paziente, ed in particolare a notizie difficili da comunicare e situazioni in cui il medico si sente inadeguato sul piano emotivo – relazionale. Appare quindi evidente che gli studenti al terzo anno percepiscano come maggiormente sfidanti quelle situazioni che mettono in discussione il medico, non come specialista, ma come persona. L'insegnamento di queste competenze non può essere delegato a un corso annuale, ma necessiterebbe di una formazione continua, che possa garantire momenti formativi e di supervisione per aumentare le capacità di autoriflessione e confronto rispetto al proprio vissuto, nello specifico contesto della relazione medico-paziente.

 


  
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