(Trascritto dall'articolo). Obiettivo. La ricerca suggerisce che il livello di empatia rappresenti per i medici in formazione un fattore predittivo della competenza clinica (Hojat et al. 2002, 2014). Alcuni studi dimostrano che tale abilità possa diminuire durante il corso di laurea di Medicina (Roff et al., 2015) e durante i corsi di Specializzazione (Bellini et al., 2005). Le abilità empatiche, inoltre, sono risultate predittive anche di migliori outcomes clinici (Hojat et al., 2011; Del Canale et al., 2012), nonché dell’accuratezza della diagnosi e della prognosi. L’obiettivo del presente studio era quello di 1) valutare le abilità empatiche di popolazioni mediche che hanno scelto diverse specializzazioni, alcune con maggiore caratterizzazione tecnica e altre con maggiori componenti assistenziali; 2) valutare la relazione tra abilità empatica e altre variabili, quali anni di attività lavorativa, capacità di resilienza, grado di soddisfazione personale e di burnout. Metodi. Un campione di 35 medici (uomini:72,6%; donne: 27,4%; età media:57,3, DS=9,7; media degli anni di attività lavorativa: 29,82, DS=11,730) è stato reclutato presso la sede dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e presso un presidio poliambulatoriale aquilano. A tutti i partecipanti sono stati somministrati i seguenti strumenti: 1) un questionario ad hoc per la raccolta di dati socio- anagrafici; 3) la Jefferson Scale of Physician Empathy (JSPE, Hojat et al.,2001) utile alla valutazione delle abilità empatiche in ambito medico 3) l’Interpersonal Reactivity Index (IRI, Davis,1983; Albiero et al 2006) per valutare l’abilità empatica nelle sue componenti cognitive e affettive; 4) la Resilience Scale for Adult (RSA, Friborg, 2003) per valutare la capacità di far fronte agli eventi stressanti; infine, 5) la Maslach Burnout Inventory (MBI, Maslach & Jackson, 1981) per valutare il grado di soddisfazione professionale e di burnout. Risultati. Il 31,8% del campione esercitava la propria attività di medico di medicina generale (MMG), mentre il restante 68,2 % includeva sia medici con specializzazioni “Technology/procedure-oriented” che medici con specializzazioni “people-oriented”. È stata osservata una differenza statisticamente significativa tra le categorie mediche in merito alle abilità empatiche, con maggiori livelli di empatia mostrate dai medici con specializzazioni “people oriented”. I risultati, inoltre, hanno dimostrato che l’aumento degli anni di attività lavorativa comporta 1) una diminuzione della gratificazione personale; 2) un aumento dei livelli di burnout; 3) una diminuzione delle capacità di resilienza e 4) una progressiva diminuzione dei livelli di empatia. Conclusioni. I risultati dello studio confermano dati presenti in letteratura che enfatizzano le differenze nelle abilità empatiche tra i medici di diverse specializzazioni. Infatti alcuni studi hanno dimostrato che medici con specializzazioni “Technology/procedure-oriented” presentavano livelli di empatia minori rispetto ai medici con specializzazioni “people oriented” (Hojat et al., 2018; Walocha et al., 2013). I risultati inoltre dimostrano il ruolo “usurante” degli anni di professione nei riguardi dei livelli di empatia. Sulla base di tali evidenze, sembrerebbe necessario una valutazione periodica dell’empatia dei medici i cui bassi livelli, nel tempo, possono influenzare negativamente l’outcome dell’utente e rappresentare, quindi, un indicatore di progressivo aumento del burnout, le cui cause sono multifattoriali e collegate, spesso, al clima lavorativo.
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