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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Trenta Francesco, Venturini Giulia, Colella Sonia, Adamo Massimo, Mauroni Maria R, Molinari Veronica, et al.. Il posizionamento dei cateteri venosi centrali ad inserzione periferica(PICCs) nei pazienti oncoematologici sottoposti a Trapianto di cellule staminali autologhe (auto-PBSCT) ed allogeniche (Allo-HSCT): Studio prospettico sulle caratteristiche e gli outcomes. Infermiere Oggi 2017;26(1):41–46. Added by: admin (22/07/2021, 14:04) Last edited by: admin (29/07/2021, 15:25) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Trenta2017 View all bibliographic details |
Categories: Etica, Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Subcategories: Eventi avversi, Infermieristica in ematologia, Sicurezza, Trapianti, Tutela dei pazienti Keywords: Ematologia, Infezioni correlate all'assistenza, Procedure terapeutiche, Risk management, Trapianti Creators: Adamo, Brunetti, Colella, Conti, Funaro, Mauroni, Molinari, Soave, Trenta, Venturini Publisher: Collection: Infermiere Oggi |
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Abstract |
Lo scopo di questo studio è stato di valutare l’impatto, la presenza di complicanze ed il miglioramento dei risultati in termini di sicurezza e funzionalità nei pazienti oncoematologici avviati a Trapianto con catetere PICC posizionato on the bed, con l’obiettivo del raggiungimento del Targeting Zero. Lo studio di ricerca quantitativa è di tipo prospettico; sono stati registrati i tassi di successo, d’infezione, gli eventi flebitici ed ostruttivi nei pazienti sottoposti a trapianto di cellule autologhe ed allogeniche presso l’unità operativa di ematologia sia in regime ordinario che di day hospital (DH) da ottobre 2010 a dicembre 2014. L’inserimento del PICC nel paziente ematologico sottoposto ad Auto-SCT e allo-HSCT è stato di successo. L’esclusione del rischio di pneumotorace, lo scarso impatto della piastrinopenia sulle complicanze da posizionamento, la bassa incidenza di infezioni ed episodi trombotici, la facilità di rimozione per infezione, incoraggiano l’utilizzo di PICC in questa tipologia di paziente sia nelle fasi iniziali del trapianto che nel successivo follow up. (A cura di Valentina De Biase). |