(Trascritto dall'articolo).
A partire da febbraio 2020 l’emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2 ha messo a dura prova il Servizio Sanitario Nazionale italiano: a livello nazionale e regionale sono state attuate via via misure contenitive, volte ad evitare il collasso degli ospedali e dell’intero sistema sanitario. Il bisogno di risorse umane è emerso drammaticamente nella Fase 1 della pandemia, per affrontare la quale, solo nell’immediato e nelle zone maggiormente a rischio, sarebbero occorsi da subito almeno 5-6.000 ulteriori infermieri, secondo una stima del Centro studi FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche). Per fronteggiare l’emergenza, potenziare la rete ospedaliera ed allestire nuove aree di terapia intensiva e sub intensiva, sono state avviate procedure straordinarie di reclutamento del personale, che hanno riguardato un considerevole numero di infermieri neofiti e neolaureati. Lo studio indaga il vissuto di infermieri neofiti di un Presidio COVID alla loro prima esperienza lavorativa in ambito ospedaliero durante la Fase 1 della pandemia.