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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Gallione Chiara, Mastroianni Gaia, Suardi Barbara. Disturbi del sonno e stato di fragilità nell’anziano: una revisione narrativa. Professioni infermieristiche 2019;72(1):13–24. Added by: Tania Diottasi (13/02/2021, 12:49) Last edited by: Tania Diottasi (13/02/2021, 13:00) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Gallione2019 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Subcategories: Infermieristica in geriatria, Riposo e sonno Keywords: Anziano fragile Creators: Gallione, Mastroianni, Suardi Publisher: Collection: Professioni infermieristiche |
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Abstract |
(Trascritto dall’articolo).
Scopo: obiettivo di questo studio è quello di esplorare la letteratura in merito all'impatto che possano avere i disturbi del sonno sul livello di fragilità dell'anziano, e, viceversa, la possibile correlazione tra il livello di fragilità rilevato ed eventuale alterazione del sonno stesso. Metodo: è stata condotta una revisione narrativa. La ricerca si è avvalsa delle banche dati MEDLINE, Cochrane, EMBASE, Cinahl. Sono stati inclusi studi di coorte osservazionali prospettici, trasversali, retrospettivi, pubblicati dal 2000 al 2015. La valutazione critica di qualità è stata condotta utilizzando lo STROBE statement. Risultati: dall'analisi della letteratura condotta, si includono 8 studi. Crescenti prove di efficacia esitano nel definire una possibile correlazione biunivoca tra la fragilità dell'anziano e una scarsa qualità del sonno, eccesso di ore diurne dormite e ridotta efficacia nel riposo. Potenziali esiti di grande impatto, derivanti da alterazioni del sonno nell'anziano, si possono osservare nella mortalità, stato depressivo e alterazione dell'autonomia funzionale. Conclusioni: interventi sul ritmo circadiano potrebbero avere implicazioni cliniche rilevanti sull'anziano fragile. L'interesse infermieristico dovrebbe orientarsi all'utilizzo di strumenti validati, al fine di evidenziare i prodromi di eventuali disturbi del sonno, con lo scopo di posticipare od ovviare agli outcomes derivanti. La pianificazione di attività determinanti stimoli, al fine di agevolare momenti di aggregazione, non farebbe altro che incentivare il desiderio di appartenenza, fungendo da sollecitazione cognitiva continua. |