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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Cereda Elena. Qualità del sonno in persone affette da SLA a casa e ospedalizzate. NEU 2020;39(3):4–11. Added by: Giuseppe Lestini (12/02/2021, 13:38) Last edited by: Giuseppe Lestini (04/05/2021, 08:32) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Cereda2020 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica di comunità Subcategories: Infermieristica domiciliare, Qualità di vita, Respirazione, Riposo e sonno Keywords: Disabilità, Disturbi del sonno Creators: Cereda Publisher: Collection: NEU |
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Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Il sonno può essere considerato come “il sesto segno vitale”. Una cattiva qualità del sonno porta ad avere effetti avversi su metabolismo, funzione immunitaria e funzione cardiaca e può risultare deleteria sullo stato fisico, emotivo e cognitivo. Il sonno in una persona affetta da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è spesso compromesso sia per la malattia stessa, sia per la necessità di utilizzo di ventilazione meccanica non invasiva, sia per la necessità di ricovero in caso di acutizzazione della malattia. La difficoltà respiratoria dovuta alla progressione della malattia è migliorata dall’uso della NIV. Per aumentare la compliance all’utilizzo serve un team multidisciplinare che scelga il presidio adatto e addestri, sia la persona affetta da SLA che i caregivers, al suo corretto utilizzo. In ospedale una alterazione del sonno può influire sul recupero dalla malattia, prolungando i tempi di degenza, e sulla soddisfazione del paziente creando sfiducia nelle istituzioni sanitarie. Per questo motivo bisognerebbe sensibilizzare il personale sanitario ad inserire nelle valutazione di routine un’analisi della qualità del sonno. Added by: Laura Scozzo Last edited by: Giuseppe Lestini |