Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] QUESTA E' UNA DEMO
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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Sasso Loredana, Bagnasco Annamaria, Catania Gianluca, Zanini Mirko, Santullo Antonella, Watson Roger, et al.. Il numero di pazienti assistiti da ogni infermiere, le cure mancate, la qualità dell'assistenza e la sicurezza dei pazienti. Alcuni dati italiani dello studio RN4CAST per una riflessione condivisa. L'infermiere 2019;63(3):e43–e50. Added by: Antonella Punziano (17/10/2019, 14:38) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Sasso2019 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica clinica, Management Subcategories: Burnout, Gestione del personale, Prevenzione, Sicurezza Keywords: Rischio clinico, Turn-over Creators: Aiken, Bagnasco, Catania, Santullo, Sasso, Sermeus, Watson, Zanini Publisher: Collection: L'infermiere |
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Attachments | URLs http://www.fnopi.i ... 1-articolo-606.htm |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo)
Diversi studi internazionali hanno dimostrato come staffing, formazione, skill mix, ambiente di lavoro, turnover, burnout e missed care impattano sugli esiti dei pazienti. Obiettivo di questo studio era ridefinire i modelli previsionali del fabbisogno infermieristico in Italia. Sono state coinvolte 292 unità operative di medicina e chirurgia generale, in 40 ospedali su 13 regioni. Complessivamente sono stati inclusi 3716 pazienti e 3667 infermieri. Lo staffing medio era pari a 9,5 (±4,92) pazienti per infermiere. Il 40% di infermieri dichiarava una scarsa qualità di cure erogate; il 23% un livello scadente di sicurezza. Le cure mancate medie erano pari al 41%. Il punteggio medio generato dalle 5 sottoscale che descrivono l’ambiente di lavoro era pari a 2,45. Lo skill mix era pari al 56% con variazioni sensibili nell’ambito delle differenti realtà regionali, il 39% degli infermieri evidenziava un preoccupante rischio di burnout. Più di un infermiere su tre (36%) affermava che, se avesse avuto l’opportunità, avrebbe lasciato la professione nei successivi 12 mesi. L’Italia oggi dispone di dati per avviare scelte evidence-based sullo staffing al fine di garantire esiti migliori. In assenza di standard nazionali si generano variazioni critiche dell’offerta sanitaria che determina elevata variabilità del rispetto dei principi etici di giustizia ed equità. L’Italia, al pari di altri Paesi occidentali, necessita di una normativa che definisca quali esiti sono garantiti ai cittadini sulla base dei livelli di staffing. |