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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Tomietto Marco, Rappagliosi Cristina Maria, Sartori Riccardo, Battistelli Adalgisa. La socializzazione organizzativa nei primi tre anni di professione infermieristica: strategie per ridurre l'intenzione di turnover. Professioni infermieristiche 2014;67(4):195–202. Added by: Tania Diottasi (08/07/2015, 12:28) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Tomietto2014 View all bibliographic details |
Categories: Management Subcategories: Gestione del personale, Organizzazione del lavoro Keywords: Turn-over Creators: Battistelli, Rappagliosi, Sartori, Tomietto Publisher: Collection: Professioni infermieristiche |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Introduzione. L'intenzione di turnover nei primi anni di professione infermieristica è un fenomeno rilevante che determina instabilità organizzativa e genera costi tangibili per le organizzazione sanitarie: costi di selzione e reclutamento, impegno dei team nell'inserimento del neo assunto e possibilità di garantire stabilità nel reparto al fine di erogare l'assistenza in modo efficiente e sicuro. La socializzazione organizzativa è il principale determinante delle dinamiche di intenzione di turnover nei primi anni di professione infermieristica. Obiettivi: questo studio vuole identificare i fattori di socializzazione organizzativa che possono ridurre l'intenzione di turnover nei primi tre anni di professione infermieristica. Metodi: sono stati coinvolti 101 infermieri nei primi tre anni di professione, suddivisi per tipologia contrattuale (a tempo determinato e indeterminato) e per anno di ingresso nella professione. Sono stati utilizzati le organizational socialization inventory, per rilevare i fattori del processo di inserimento, e quattro item per l'intenzione di turnover. Risultati: l'intenzione di turnover è del 23% al primo anno e supera il 26% dal secondo anno di professione. Il processo di inserimento spiega il 26% della varianza dell'intenzione di turnover e raggiunge il 36% negli infermieri assunti a tempo indeterminato. Tuttavia, mentre chi ha un contratto a tempo determinato privilegia l'acquisizione delle competenze necessarie a svolgere il proprio lavoro, coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato sono più sensibili alle prospettive di crescita professionale e all'integrazione nel reparto, in relazione al'intenzione di turnover. Added by: Tania Diottasi |