Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] QUESTA E' UNA DEMO
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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Ridolfi Luciana. La community care come modello di integrazione socio-sanitaria a livello territoriale. Professioni infermieristiche 2013;66(4):215–222. Added by: Tania Diottasi (08/04/2014, 10:15) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Ridolfi2013 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica di comunità, Management, Strutture sanitarie Subcategories: Cure primarie, Distretti, Organizzazione del lavoro Keywords: Modelli organizzativi Creators: Ridolfi Publisher: Collection: Professioni infermieristiche |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). L'articolo sviluppa un'ipotesi di miglioramento dei servizi delle cure primarie attraverso soluzioniorganizzative in grado di superare i modelli assistenziali in uso (di tipo ggerarchicoe prestazionale) a favore di nuovi approcci di tipo relazionale, multisettoriale e di rete che sappiano privilegiare un'ottica di integrazione socio-sanitaria a livello territoriale e distrettuale (community care). L'approccio metodologico è stato di tipo qualitativo analizzando il ruolo delle reti sociali nella community care, alcune esperienze nazionali ed internazionali di erogazione delle cure primarie, una valutazione del ruolo attribuito alle cure primarie nella concezione piramidale ed in quella orizzontale (rete). Diverse regioni italiane stanno sperimentando modelli organizzativo-assistenziali efficaci quali i nuclei di cure primarie, le unità di cure primarie, le èquipe territoriali, i dipartimenti di cure primarie, le case della salute. A livello internazionale, tra gli altri, va menzionato il chronic care model (CCM), recentemente individuato dall'OMS quale modello di riferimento e, in Italia, utilizzato dalla regione Toscana. Il concetto di centralità della persona implica una gestione condivisa degli interventi assistenziali da parte di équipe multiprofessionali competenti e funzionali: l'esito migliore per il paziente si gioca sul tasso complessivo della buona integrazione tra più soggetti. E' fondamentale che il legame tra i membri del gruppo si basi sull'interdipendenza, l'integrazione e l'omogeneità per evitare il rischio dell'illusione gruppale. Added by: Tania Diottasi |