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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Rispo A. L’uso della tecnologia nel monitoraggio emodinamico e l’importanza di un corretto nursing. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2006;18(2):139–151. Added by: Daniela Trinca (24/08/2007, 17:35) Last edited by: Daniela Trinca (14/05/2009, 12:12) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Rispo2006 View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica clinica Keywords: Terapia intensiva Creators: Rispo Publisher: Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Abstract |
Il monitoraggio emodinamico in terapia intensiva assume un aspetto fondamentale nel processo assistenziale al paziente in condizioni critiche. Il monitoraggio è essenzialmente di tipo clinico, ematochimico e strumentale. Quest’ultimo è l’insieme dei dati rilevati da particolari apparecchiature sulle diverse funzioni vitali, generalmente in modo continuo. Il ruolo dell’infermiere si esplica attraverso l’allestimento e la gestione delle linee di monitoraggio, la rilevazione dei parametri e il controllo della morfologia delle relative curve. Vengono rilevati l’elettrocardiogramma in continuo mediante metodiche non invasive, o in modo invasivo attraverso la cannulazione di una arteria periferica. Tale metodica consente la rilevazione continua e lo studio dell’onda pressoria con possibilità di effettuare prelievi per esami. Mediante l’introduzione percutanea di un catetere può essere monitorizzata anche la pressione venosa centrale, la pressione che si registra a livello dell’unione delle vene cave con l’atrio destro. L’impiego di nuovi dispositivi nel campo del monitoraggio emodinamico, ha permesso di determinare una serie di parametri di cui si è giovata l’assistenza dei pazienti in area critica. Attraverso il catetere di Swan-Ganz è possibile determinare la portata cardiaca, la pressione venosa centrale e la pressione capillare polmonare. In questi ultimi anni tale presidio è stato spesso sostituito dalla tecnica meno invasiva del “PiCCO”, che consente di determinare in modo continuo la portata cardiaca (PC), la gittata cardiaca o cardiac output (CO). Le apparecchiature aiutano a lavorare meglio, ma un corretto monitoraggio non può prescindere da una corretta assistenza infermieristica. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Daniela Trinca |