Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] QUESTA E' UNA DEMO
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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Franzese Ester, Nigri Giuseppe. Il lavoro notturno quale fattore di rischio di cancro al seno nelle infermiere. Correlazione dell'insorgenza della neoplasia con gli alterati livelli di melatonina plasmatica. Professioni infermieristiche 2007;60(2):89–93. Added by: Tania Diottasi (20/08/2008, 07:51) Last edited by: Tania Diottasi (18/10/2009, 17:23) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Franzese2007a View all bibliographic details |
Categories: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Management Subcategories: Infermieri, Organizzazione del lavoro, Risk management, Sicurezza Keywords: Risk management Creators: Franzese, Nigri Publisher: Collection: Professioni infermieristiche |
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Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Numerosi studi hanno dimostrato l'esistenza di una relazione tra il lavoro a turni e il livello di benessere psicofisico della lavoratrice, in particolare quello che prevede prestazioni lavorative notturne 1-6. Le modificazioni osservate si riferiscono, soprattutto, alle funzioni biologiche poiché l'alterazione del ritmo sonno-veglia, dovuta all'attività notturna, induce una perturbazione della ritmo circadiano che regola la vita biologica dell'individuo. Tale ritmo scandisce l'alternanza sonno/veglia ed è regolato principalmente dall'epifisi, un vero orologio biologico situato nell'encefalo. Quando la luce colpisce la retina, viene stimolata l'area calcarina che sopprime l'increzione di melatonina, sostanza prodotta dall'epifisi o ghiandola pineale, da cui dipende anche l'induzione del sonno. Se l'ambiente e' scarsamente illuminato, la secrezione di melatonina aumenta innescando una serie di reazioni sequenziali che influiscono sulle ghiandole endocrine. L'esposizione alla luce durante le ore notturne, pertanto, diminuirebbe la secrezione di melatonina, incrementando così i livelli di estrogeno e quindi aumentando il rischio di neoplasie della mammella. Added by: Tania Diottasi Last edited by: Tania Diottasi |